Laboratorio “Movimentiamoci” – Depero

 “Movimentiamoci”

Progetto ideato e realizzato da Melone Valentina, rielaborazione dei testi per la pubblicazione  di Valeria Nuzzo
DESTINATARI: Classe IV primaria 12 ore ripartite in 6 incontri
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Fortunato Depero, “Ciclista moltiplicato”, 1922, olio su tela, collezione privata

Ne “Il ciclista moltiplicato”  Depero ha voluto rappresentare il movimento attraverso la simultaneità della sagoma del ciclista. L’artista ha quasi azzerato il registro cromatico restringendolo a pochissimi colori, giocando sulla potenza del contrasto luce-ombra e compenetrando la figura con lo  sfondo. Come tutti i futuristi, l’artista utilizzava la luce per rappresentare la velocità; in quest’opera la luce è diretta verso la bicicletta del ciclista creando intensi variazioni e contrasti chiaroscurali, che accentuano le direzionalità e il senso di movimento. Le linee sono moltissime, usate sia per rappresentare il ciclista che il movimento stesso e la maggior parte di esse sono disposte in maniera obliqua determinando un movimento regolare risolutivo dell’intera opera. La figura del ciclista è geometrica, plastica, sintetica: in alcuni punti le sagome si presentano spigolose mentre in altri punti morbide e curve. Le linee di forza del dipinto sono oblique e focalizzano la visione all’estremità sinistra del quadro, suggerendo una sensazione di caduta.
 Presentazione della corrente futurista, della vita e dell’opera di Depero

Oltre ad una generale presentazione del Futurismo sono stati mostrati e analizzati Manifesti tipici della corrente. Dopo una presentazione generale dell’artista ed un’analisi de “Il ciclista moltiplicato”, è stato avviato il lavoro pratico.

Comprendere la genesi del movimento nell’opera di Depero
Ad ognuno è stata fornita una stampa a colori dell’opera ed un foglio di carta lucida. L’attività da svolgere consisteva nel ricalcare le linee di contorno dei ciclisti grazie alla trasparenza del foglio lucido.

Inizialmente è stato ricalcato esclusivamente il contorno del primo ciclista. Ricalcando solo la prima sagoma i bambini hanno subito notato che il ciclista non sembrava muoversi!


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Successivamente hanno ricalcato il contorno delle altre due sagome osservando che in questo modo il ciclista sembrava in movimento.


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Come costruire e rappresentare il movimento?

Disponendo di uno spazio grande a sufficienza, è stato posizionato a terra un lungo rotolo di carta bianca. I bambini hanno avuto l’indicazione di rappresentare un corpo che eseguiva un movimento da loro scelto attraverso il disegno della sagoma reale di un loro compagno. In questo caso i bambini hanno deciso di rappresentare il gioco “dell’Angelo sulla neve”.

A turno, ricalcando braccia e gambe del compagno, hanno rappresentato l’intera sagoma in movimento.

Successivamente hanno creato “l’omino marionetta” ritagliandone ogni parte e assemblandolo con dei fermacampioni

Una volta terminato l’omino, hanno rappresentato, con la sua sagoma, un movimento-azione da loro scelto  su un foglio di album 33×48.

Rappresentare il movimento tramite la fotografia e analizzare ogni passaggio del corpo in movimento.
 Grazie ad un programma multimediale i bambini si sono scattati a vicenda delle fotografie mentre eseguivano dei movimenti ed ognuno ha stampato la fotografia da loro scelta. La stampa è stata attentamente osservata analizzando corpo, movimento e posizione; con la carta lucida è stato tracciato il contorno delle sagome in movimento che sono state poi ritagliate.
Con le sagome ottenute ogni bambino ha realizzato una propria creazione rappresentando una sequenza di azioni in movimento (una bambina ha creativamente interpretato il movimento come cambiamento realizzando così la trasformazione della sua sagoma da bambina a befana).

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Riprendiamo il ciclista di Depero…dove andrà?

Dopo un breve brainstorming su Depero e i suoi ciclisti, ognuno ha raccontato una storia sul ciclista immaginando un percorso da raccontare graficamente attraverso libricini in movimento.

 Come primo step ognuno ha creato su cartoncini stretti e lunghi un reticolo di linee verticali e orizzontali come schema di riferimento per rappresentare il movimento del ciclista.Grazie al reticolo sono riusciti facilmente a posizionare il ciclista, ogni volta in posizione diversa.
Hanno inoltre rappresentato l’ambientazione della storia precedentemente inventata.
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