Ideato e realizzato da Emanuela Plomitallo
Ideato per una classe V primaria e realizzato con due bambine, il percorso di Emanuela Plomitallo è di natura interdisciplinare, coinvolgendo le discipline di Italiano, Arte immagine, scienze e matematica. Infatti l’opera di Kandinsky diventa un pretesto per introdurre in modo creativo nuovi concetti geometrici, in particolare per affinare le conoscenze geometriche relative al cerchio, imparando a riprodurlo, utilizzando gli strumenti opportuni servendosi di modelli e materiali nello spazio e nel piano come supporto a una prima capacità di visualizzazione (Matematica). Diventa poi pretesto per incuriosire i bambini al sistema solare (scienze). Per quanto riguarda Arte ed immagine i bambini ad esito del percorso avranno maturato la capacità di riconoscere nel testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume, spazio) individuando il loro significato espressivo. Sapranno quindi orientarsi alla lettura di un’opera d’arte, distinguendo elementi essenziali della forma, del linguaggio, della tecnica. Per l’Italiano si attende la conquista delle capacità comunicative, dal momento che un simile percorso stimola ad Interagire in modo collaborativo nel dialogo collettivo attraverso l’ esperienza diretta, con la formulazione di domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi.
Alcuni cerchi

la prima fase del percorso deve sempre riguardare un avvicinamento all’opera non forzato da informazioni veicolate dall’insegnante: le bambine saranno lasciate libere di esplorare l’opera.
Solo dopo un primo momento di avvicinamento spontaneo all’opera, attraverso il brainstorming, l’insegnante chiederà poi loro quale sia la figura geometrica rappresentata ripetutamente nell’opera. Le bambine rispondono che ci sono cerchi di varie dimensioni, una delle due nota una forma diversa, intravedendo una somiglianza con la luna, frutto della sovrapposizione del cerchio nero sul cerchio blu. L’insegnante allora fa notare alle bambine, che il cerchio è un poligono che non hanno ancora studiato in geometria. Presenta loro l’argomento, soffermandosi in modo particolare sul raggio, diametro e circonferenza, sottolineando che i diversi cerchi visti nel quadro di Kandinskij sono di dimensioni diverse poiché hanno un diametro differente, quest’ultimo tocca due punti della circonferenza passando per il centro. Riassumendo il tutto con una scheda, fa notare alle bambine che per realizzare un cerchio è necessario uno strumento specifico: il compasso. Invita così le bambine a sperimentare, scegliendo la lunghezza del raggio.



Quando le bambine hanno preso dimestichezza con questo nuovo strumento, l’insegnante sceglie di ripresentare l’opera di Kandinskij e di porre attenzione non solo alla forma, ma anche alla disposizione di alcuni cerchi e di come questi in alcuni casi si sovrappongono, soffermandosi sulle trasparenze di alcuni, rispetto ad altri.

Per favorire la comprensione, sceglie di presentare il materiale che utilizzeranno per la realizzazione dell’opera. La carta velina di sette colori diversi. Le bambine incuriosite pongono alcune domande sul perché si chiami velina e traggono conclusioni, la paragonano alla carta forno però è colorata. L’insegnate propone di realizzare l’opera con l’utilizzo della carta velina. Ricorda alle bambine che con l’aiuto del compasso possono realizzare i cerchi. Le bambine collaborano tra di loro, alternandosi nei compiti di disegno e ritaglio. Una volta ottenuti un numero di cerchi sufficienti, l’insegnate consegna loro un foglio A4 dallo sfondo scuro, e le invita ad incollare i cerchi realizzati, seguendo l’opera per le sovrapposizioni, ma lasciandole libere di scegliere i colori e dove collocarli.




Kandinsky e il graffito. Colori freddi e caldi
Per richiamare le conoscenze delle bambine suoi colori, e in modo particolare per porre attenzione al contrasto caldo-freddo, l’insegnante sceglie di introdurre l’attività con una filastrocca. Le bambine leggono insieme, individuando grazie anche alla struttura della filastrocca i colori caldi e i colori freddi. Dopo aver accertato le conoscenze possedute si ripresenta il quadro di Kandinskij, chiedendo se ci fosse il contrasto caldo/freddo. Le bambine notano la presenza dei colori, affermando che non sono in contrasto. Così l’insegnante prone sulla scorta dell’esperienze appena ricordate, di dividere il foglio A4 in due parti, di utilizzare i pastelli a cera e colorare una metà con i colori caldi e l’altra con i colori freddi. Quando le bambine hanno ricoperto tutto il foglio, l’insegnante propone di utilizzare una nuova tecnica molto semplice: il graffito. Dice alle bambine che occorrono solo due strumenti, la tempera nera e uno stuzzicadenti. Guidando le bambine fa ricoprire l’intero foglio con la tempera nera.





Una volta asciugato, mostra loro come incidendo con un bastoncino di legno un cerchio, venga via la tempera e fuoriesca il colore sottostante. Mostrato come utilizzare la tecnica, chiede alle bambine di prendere un bastoncino e di incidere diversi cerchi, ricordando sempre l’opera di Kandinskij. Terminato il lavoro, l’insegnate pone alcune domande alle bambine, sul contrasto caldo/freddo e di come i colori emergono rispetto allo strato di tempera nera.




3. Sperimentiamo con spugne e colori
L’insegnante per richiamare le conoscenze delle bambine sui colori, sceglie di presentare il disco di Itten. Itten è il pittore che inventò il “disco cromatico armonico”, cerchio diviso in 12 parti, all’interno del quale risulta inscritto a sua volta un triangolo equilatero diviso in 3 parti uguali, ciascuno contenente un color primario. Nel cerchio risulta inscritto un esagono, circoscritto al triangolo, che determina altri 3 triangoli in cui sono collocati i colori secondari ottenuti da mescolanze a coppie di colori primari.

Facendo notare le diverse gradazioni di colore, si propone alle bambine di sperimentare con la tempera mescolanze diverse, per vedere quanti colori possono uscire. Le bambine collaborano tra di loro, aggiungendo tempere e mescolando. Una volta ottenuti colori con sfumature diverse, si disegnano e si ritagliano dei cerchi di spugna che serviranno, insieme alle tempere, per la realizzazione dell’opera di Kandinskij. Così come prima, una disegna e l’altra ritaglia, con l’aiuto dell’insegnante. L’insegnante consegna un foglio A4 con sfondo scuro. Ottenuti i cerchi di spugna le bambine attingono il colore e riproducono la stampa sul foglio, per ogni cerchio, tenendo ben presente l’opera. Al termine l’insegnate fa notare quanti cerchi e quanti colori diversi sono presenti nell’opera da loro realizzata.







4. Il sistema solare
Per introdurre il sistema solare alle bambine, si ripresenta l’opera di Kandinskij, sollecitando nuovamente un’interpretazione della stessa:, le bambine rispondono che il quadro sembra rappresentare un sole ed una luna. L’insegnante allora sceglie di far visionare un video sul sistema solare. https://www.youtube.com/watch?v=A9bEEiXWYEc


Le bambine sono entusiaste di aver rilevato nell’opera di Kandinskij un elemento principale del sistema solare. Chiedono all’insegnante se forse non è proprio il sistema solare il significato nascosto dell’opera. L’insegnante sottolinea che si tratta di un’opera astratta, che non ha legami con il mondo reale, ma che può acquistare un significato per ognuno di noi, quando possiamo individuare elementi presenti nella vita reale, come nel caso del sistema solare. Poi con una mappa riassuntiva dei pianeti, invita le bambine ad associare ad ogni pianeta un colore sulla base delle caratteristiche visibili.
Compiuta l’associazione pianeta-colore, le bambine prendono le tempere. L’insegnante consegna loro un foglio A4 dallo sfondo scuro, e dei pennelli, lasciando libera l’espressione e la realizzazione della forma. Comunica alle bambine di dover rappresentare il sistema solare nello stile di Kandinskij, rispettando solo la loro esatta distanza dal sole. Le bambine collaborano tra di loro, sono entusiaste. Al termine l’insegnante si sofferma sulla rappresentazione e su come hanno attribuito un significato personale ad un’opera astratta, che non ha alcun riferimento con il mondo reale.



5. Il Planetario
L’insegnante, attraverso una conversazione guidata, chiede alle bambine cosa ricordano del sistema solare e dei pianeti. Le bambine rispondono alle domande, ricordando la rappresentazione fatta insieme. L’insegnante allora presenta una filastrocca dei pianeti e invita le bambine a leggerla ad alta voce. Le bambine ricordano anche il colore che hanno scelto per ogni pianeta la volta precedente. L’insegnante propone alle bambine di realizzare un planetario, le bambine sono curiose e chiedono come. Viene presentata loro una tavoletta di legno che dovrà essere colorata con sfondo scuro. Poi propone la tecnica della carta pesta, riprendendo così tutti i giornali, e incollare i piccoli pezzi con la colla vinilica. Per realizzare un planetario in rilievo, propone loro di formare delle semicirconferenze che saranno poi incollate sul legno. Le bambine chiedono in che modo. L’insegnante mostra loro un palloncino, lo gonfia lo ripone su un bicchiere, e comincia a ricoprire la parte superiore con pezzetti di carta e colla, diversi strati. Asciugata la colla, buca il palloncino e mostra il semicerchio realizzato. Seguendo le indicazioni dell’insegnante, le bambine realizzano diverse semicirconferenze. In un secondo momento colorano ogni circonferenza che corrisponde ad un pianeta con il colore scelto per la precedente.










Infine, dopo aver fatto anche lo sfondo di colore nero, con l’aiuto di un pennello, hanno realizzato schizzi simili alle stelle, ed hanno bucato i palloncini, per ottenere delle semicirconferenze. Con l’ausilio della colla, incollano le semicirconferenze sulla base, rifiniscono i particolari, aggiungendo i nomi con una penna. Le bambine sono soddisfatte del lavoro realizzato e paragonano il prodotto con il quadro studiato.

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