Alla SCOPERTA DEL PAESAGGIO GEOMETRICO con David HOCKNEY

Il percorso didattico inizia con la presentazione alla classe dell’opera di Hockney. Dopo un breve brainstorming, l’insegnante fornisce agli alunni le principali notizie sulla vita dell’autore e fa riferimento alla corrente artistica di cui l’autore è esponente, la Pop Art anglosassone, facendo notare ai bambini lo stile pop dell’opera presa in considerazione, Garrowby Hill. Dopo aver fornito le principali nozioni sull’opera, sull’autore e sul movimento artistico, l’insegnante attiva ancora la metodologia del brainstorming in modo tale da ottenere feedback da parte degli alunni riguardo la modalità d’interpretazione che ciascuno ha messo in atto di fronte all’opera. Successivamente, attraverso una conversazione guidata, fa sì che gli alunni pervengano ad una descrizione più appropriata dell’opera d’arte.

L”attività seguente consisterà nella realizzazione di un testo descrittivo sull’opera di Hockney. Prima di cominciare, l’insegnante reintroduce brevemente agli alunni le caratteristiche proprie di un testo descrittivo, dunque stimola gli alunni con domande del tipo: “Cosa raffigura quest’opera?” – “Cosa è presente in primo piano, in secondo piano, sullo sfondo?” – “Cosa notate riguardo le forme degli elementi presenti?” – “Secondo voi, l’artista quale messaggio intende inviare attraverso quest’opera?”. Prima di avviarli all’attività, l’insegnante si sofferma sui diversi tipi di paesaggio esistenti, distinguendo tra paesaggi naturali ed artificiali, enumerando gli elementi che caratterizzano un paesaggio. Successivamente, avvia gli alunni alla descrizione dell’opera d’arte, facendo riferimento alle nozioni apprese dalla spiegazione dell’insegnante e alle domande-stimolo da lei poste.

Terminata l’attività di descrizione dell’opera, l’insegnante passa alla successiva attività, che coinvolge le discipline logico-matematiche. Si lavorerà infatti sulle figure geometriche, centrandosi in particolare sui poligoni regolari e irregolari, argomento illustrato qualche settimana prima. Chiede agli alunni cosa sia un poligono, precisamente la definizione geometrica di poligono; chiede la distinzione tra poligoni regolari e irregolari con le relative definizioni e classificazioni.

Lo scopo ultimo dell’insegnante è infatti quello di lavorare sulla scomposizione del paesaggio che l’opera rappresenta, in relazione alle figure geometriche che Hockney ha utilizzato per rappresentare i diversi elementi costitutivi del paesaggio che ha rappresentato, questo per poi far sì che gli alunni possano invece lavorare sulla composizione di un loro paesaggio, così apprendendo come l’artista ha composto l’opera avvalendosi delle figure geometriche.

Inoltre gli alunni così facendo hanno l’opportunità di consolidare il “concetto di poligono”. Dopo aver illustrato alla classe il fine di questo percorso, l’insegnante fa svolgere agli alunni una nuova attività, consegnando loro una scheda didattica che illustra diverse figure geometriche e chiedendo loro di colorare soltanto le figure che rappresentano dei poligoni.

Per consolidare ancora i concetti ricordati, l’insegnante fa svolgere agli alunni un’attività laboratoriale: chiede agli alunni di realizzare su un foglio a4, a proprio piacimento, scegliendo tra quelli presenti nell’opera d’arte analizzata, alcuni dei poligoni, utilizzando gli stuzzicadenti o delle piccole asticelle di legno da incollare su foglio a4, specificando sotto la figura il nome e classificando il poligono in relazione alla sua regolarità.

Al termine dell’attività, che ha divertito molto gli alunni, l’insegnante consegna a ciascun alunno una copia dell’opera d’arte con un foglio lucido; fa poi ricopiare su foglio lucido con un pennarello nero l’opera, attraverso le linee di forza e le figure geometriche che compongono il paesaggio.

Successivamente consegna agli alunni un foglio a4 dicendo loro che dovranno realizzare, ispirandosi all’opera di Hockney, un paesaggio dagli elementi a forma geometrica. Dovranno dapprima disegnare sul foglio a 4 in maniera del tutto scomposta i diversi elementi paesaggistici (alberi, strade, colline, case, etc.) che hanno immaginato come parti costituenti del loro paesaggio, poi ripassarne i contorni col pennarello nero. Dopo aver disegnato il paesaggio in maniera del tutto “scomposta” e averne ripassato i contorni di nero, chiede agli alunni di ritagliare le singole parti. Consegna agli alunni dei cartoncini colorati e dice loro di “ri-comporre” il loro paesaggio sul cartoncino, così come lo hanno immaginato, incollando i diversi elementi di riferimento.  Dopo aver composto il loro paesaggio, i bambini lo colorano ispirandosi alla Pop Art, dunque con grande vivacità cromatica, utilizzando colori a cera, pastelli, pennarelli e polverine di brillantini colorate, dando libero sfogo alla loro creatività e immaginazione.

Successivamente l’insegnante incuriosisce gli alunni, dicendo loro che un paesaggio può cambiare il suo aspetto non solo con l’aggiunta dei suoi elementi caratteristici, bensì anche attraverso l’uso del colore da parte dell’artista, con l’utilizzo di sfumature e soprattutto dei vari contrasti tra colori come il contrasto chiaro-scuro, il contrasto caldo-freddo, il contrasto di colori complementari, il contrasto di colori primari e secondari e così via. Pertanto, approfondisce il contrasto di colori caldi e freddi. Quindi il percorso continua con la produzione di un altro disegno: l’insegnante distribuisce agli alunni un foglio Fabriano liscio a4, chiedendo ai bambini di disegnare, a mano libera e con tratto morbido, lo stesso paesaggio realizzato precedentemente e ottenuto dalla composizione delle figure geometriche e degli altri elementi sul cartoncino colorato. Infine, una volta terminato il disegno del paesaggio, l’insegnante chiede agli alunni di colorarlo con i colori a cera utilizzando il contrasto colori caldi-colori freddi; in tal modo gli alunni sperimentano, attraverso il “learning by doing”, l’uso del colore.